Dopo tutto, l’avevo previsto che mi sarei ritrovato in questa situazione: in queste settimane di rapide e rapidamente imprevisti cambiamenti di status – da studente a impiegato – accade che si cerchi, con le unghie, di non abbandonare ciò che il vento del tempo ci spinge a lasciare alla corrente. Sto parlando del Medea, ovviamente.
Ecco perchè oggi, quando il tecnico mi ha consegnato le chiavi di accesso al mio mondo informatico aziendale, la seconda cosa che ho fatto è stata quella di organizzare il mio account di posta in maniera perfettamente gerarchica per poter interagire al meglio con le mie colleghe ed il mio capo.
La prima cosa che ho fatto, invece, è stata di ricercare nella rubrica aziendale e nel communicator i contatti degli studenti medeani internazionali che già lavoravano nella società prima di iniziare il Master: è stata un’estrazione di lotteria vinta in partenza, li ho trovati tutti.
Angola, Egitto, Kazakistan, Nigeria, Tunisia: un piccolo pezzo del Master, ma subito alla mia portata di mano, come quando si ha una sete tremenda e c’è un bicchiere di acqua gelida pieno a metà. Poco, ma ce lo facciamo bastare.
Ed ecco che Basant e Soumaya in tempo reale, e Francisco ed Hadi in differita, mi hanno dato il loro caloroso benvenuto nella società grazie alla quale abbiamo avuto la fortuna di conoscerci. Ed è stato davvero un gran bel benvenuto, come averli ancora di fianco sui banchi di scuola.
Non da compagni, questa volta, ma da colleghi-amici.