Ci sarebbero tanti modi per definire la due giorni di conferenze organizzata per gli ex studenti medeani a Venezia. Vorrei limitarmi a far emergere un quadro completo dal semplice racconto dei fatti.
Anzitutto, dato che il cuore dei due giorni erano le conferenze, partiamo da quelle.
Economia, petrolio ed energia erano i grandi temi che i relatori (professori bocconiani, dirigenti o “strizzacervelli”) hanno presentato di fronte agli oltre cento invitati agli incontri. Si parte dalla crisi, ovviamente, spiegata con un recentissimo studio di Andrea Beltratti che cerca di capire se ci sono degli elementi in comune tra le banche più colpite o tra quelle che meglio hanno resistito al collasso finanziario mondiale; ma anche quali debbano essere i pilastri su cui fondare la nuova crescita economica mondiale (prof. Ignazio Musu) e qual è stata la (magra) performance economica italiana durante gli ultimi mesi (Tito Boeri). Le speranze per una ripresa prendono la forma di diverse lettere dell’alfabeto: a W per il prof. Musu (una “ripresina” seguita da un nuovo crollo); a V per il prof. Andrea Beltratti (con il pieno recupero dell’economia mondiale a seguito della ritrovata salute dei mercati finanziari); a V, ma come quella che danno i professori nelle verifiche, con la seconda gamba molto allungata e quasi orizzontale, per le economie occidentali, mentre una drastica L per l’economia italiana, secondo il prof. Tito Boeri.
Poi si è parlato di petrolio e, data la composizione della platea, l’interesse ha coinvolto la maggioranza delle persone che si sono scatenate in un lungo applauso dopo l’intervento di uno dei relatori tradizionalmente più amati dagli studenti del Master: l’ingegnere Salvatore Carollo che, complice la presentazione del suo libro “C’era una volta il prezzo del petrolio” della collana IAASM, ha messo in campo tutta la sua abilità di relatore per raccontare secondo lui come si è giunti ai 150 dollari del luglio 2008 ed al successivo crollo. Si è parlato, come in un romanzo noir, di “suicidio” e “divorzio”, con gli attori del mercato petrolifero protagonisti di questa storia.
Infine, la terza conferenza - quella del venerdì – è stata una sorpresa davvero inaspettata: il relatore, Massimo Visigalli, è uno psichiatra e, attraverso un interessante test ha permesso di aiutare ciascuno dei presenti a individuare quali sono i propri punti di forza, le proprie difficoltà e la chiave del successo per lavorare in un team in azienda. Al termine della conferenza la domanda ricorrente era: “Ma tu, di che colore sei risultato?!”.
Ma in questo convegno veneziano c’è anche stato dell’altro: il “Gran Galà” del giovedì sera, in un lussuosissimo ristorante a due passi da Piazza San Marco, in cui si è potuta svolgere la gara a chi indossava il vestito più elegante, con alcuni degli studenti di quest’anno stupiti di loro stessi per la loro eleganza inconsueta, ma con la solita voglia di fare un po’ di casino e divertirsi; il post-serata trascorso in giro per Venezia (“Tanto lo so che ora andrete in giro a gozzovigliare”, prevedeva uno degli ospiti più illustri della cena avvicinatosi al mio tavolo per qualche istante) terminato ad un’imprecisata ora notturna; la splendida visita della città condotta da Lorenzo, medeano e veneziano doc, che ci ha raccontato i segreti della città con autentica passione.
Come ho detto all’inizio: niente definizioni su questi due giorni a Venezia, solo fatti. E i fatti credo che abbiano parlato chiaro: grazie IAASM!