venerdì 20 febbraio 2009

Trofeo neve 2009

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Sventoli in alto la bandiera di ECU (Eni Corporate University), spinta da un gelido vento altoatesino che la scuote, sventoli a San Martino di Castrozza dove l’ENI ha colonizzato tutti gli alberghi per poter organizzare la settimana bianca di gare sciistiche tra le diverse società del gruppo, e dove Snam Rete Gas s’è riservata il migliore albergo di tutti, con tutte le amenità possibili (un’immaginaria scena: “datemi il migliore albergo di tutti oppure vi chiudo le forniture di gas per tutto l’inverno",che volete che abbiano risposto?).

Sventoli per ECU perchè anche se minuscoli e poco internazionali rispetto alle altre società, la rappresentanza della società di ENI che si occupa di formazione e selezione del personale (oltre che della gestione della Scuola Mattei) c’era e s’è fatta sentire.

Non parlo certo della mia mediocre performance nel gigante di giovedì (guardate la soddisfazione di aver tagliato il traguardo con ancora gli sci ai piedi!), 32esimo su 56 ragazzi della mia età, ma dell’impresa del nostro Haavard che s’è portato a casa una grande vittoria nello sci di fondo (dopo tutto l’aveva detto: quando Monica – la nostra gentile organizzatrice e prima tifosa – aveva avvertito che l’avrebbe iscritto alla gara di fondo solo se avesse vinto, la risposta è stata lapidaria: “io vinco”).

E sventoli per ringraziare la società della splendida occasione che ha dato a me e agli 6 ragazzi medeani di poter trascorrere due giorni spensierati (prima degli esami), tra splendide montagne invidiate da tutto il mondo e su piste di neve splendida.

lunedì 16 febbraio 2009

Le mille lingue del master

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Arriva un momento in cui le riconosci in fretta. Le distingui, anche se non le capirai mai.

Magari imparerai qualche parola, ti insegneranno come si scrive il tuo nome nel loro strano e, per te, bizzarro alfabeto, e forse rimarrà un foglietto di carta in mezzo a qualche pagina delle dispense di un corso.

Ma quando ci sei in mezzo, i diversi suoni dei ragazzi medeani ti sembrano quasi musicali. Una sinfonia suonata da migliaia di chilometri di distanza, certo un po’ fuori tempo, ma pur sempre melodica e ricca di sfumature.

Ed ecco che dal silenzio del corridoio spuntano le parole aspirate, aspre e secche dei ragazzi arabi, distanti chilometri e tradizioni l’uno dall’altro ma uniti dalla stessa lingua che, a volte (mi è stato rivelato), non è sempre così uguale per tutti.

E poi c’è il russo, che alle orecchie italiane a volte sembra sia una lunga cantilena fatta di lettere pronunciate senza pausa, come se fosse un’unica, grossa parola.

Ed ecco i ragazzi nigeriani che parleranno inglese, forse sì (non proprio tutti-tutti!), ma che quando sono soli si trasformano e le loro parole diventano così poco british e così molto african: diversa la cantilena e lo slang, impegnativo cercare di acchiappare qualche termine conosciuto nel calderone delle loro colorate espressioni.

Bè certo, c’è anche l’inglese: quello fluente di molti ragazzi stranieri che rispetto a noi vivono su un altro pianeta, quello stentato e fortemente italianizzato di qualche ragazzo che, però, “si lancia”, quello pesantemente accentato di S., quello con la cadenza bresciana di F., quello incomprensibile di qualcun’altro.

Ed infine, in minoranza, c’è l’italiano, anch’esso variopinto e multiculturale, accenti di quasi tutta Italia che si scambiano tra loro espressioni dialettali (provate ad insegnare ad una ragazza russa che “beccarsi” un venerdì sera a Milano vuol dire “pizzicarsi” a Napoli), mischiati agli accenti dei ragazzi di tutto il mondo che, con grande successo, sono diventati padroni di una lingua così impegnativa per chi vive lontano dai nostri confini.

Le mille lingue del Master sono proprio come il petrolio: incredibilmente diverse e colorate.

giovedì 12 febbraio 2009

Esami della fase II: iniziati!

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.. e con una formazione che neanche the special one poteva immaginarsi, questa settimana sono iniziati gli esami della seconda fase!

Si è iniziato con corporate finance e nelle prossime tre settimane si succederanno altri 4 esami (+1 lavoro di gruppo) a ritmo ravvicinato! Nonostante sia l'n-esimo esame (con n>50) per tutti i medeani, non sono mancati i soliti episodi di agitazione pre-prova: chi ha ripassato tutta la notte e pure la mattina in macchina in coda in tangenziale (J.), chi ha saltato i preziosissimi allenamenti per poter rivedere le ultime (meno preziose) slides (F.), chi ha cercato in tutti i modi di non fare tutto questo (S. e M.), chi s'è svegliato tardi ed è entrato in aula in ritardo e per i primi 5 minuti ha fissato il soffitto perchè il cervello doveva ancora carburare (T.), chi più e chi meno indenne ha varcato il nuovo ciclo di esami medeani! A tutti un grosso in bocca al lupo!

grazie a Fabio B. per l'ispirazione di questo post.

domenica 8 febbraio 2009

If I were a Medean

Una splendida collezione di foto con una gran colonna sonora (seguite il testo, c’è da divertirsi, vero Fabrizio??): complimenti a Sasha per l’idea e la realizzazione, c’è già qualcuno dei medeani che ha versato lacrime per la nostalgia!

lunedì 2 febbraio 2009

“How will the exam be” Pizzata

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Non c’è niente da aggiungere, davvero: è stata una bella serata.

Riempire coi colori del Medea una pizzeria a metà strada tra il Castello Sforzesco e il Duomo, come dice un famoso spot di un’impresa che ora con la crisi economica non se la ride molto, non ha prezzo.

E ce l’abbiamo fatta a ritrovarci in molti, insieme a una ventina di studenti degli scorsi due anni, richiamati sotto lo stesso tetto da uno dei docenti che più ha saputo unirci in un unico gruppo nell’Aula Mattei della Scuola; prof. (anzi, niente prof!) Fabrizio Jacobellis.

Ecco allora che la pizzeria si è colmata dei rumori, delle lingue e delle diverse forme degli occhi del Medea, riversando lontano da San Donato l’allegria e l’unicità che contraddistingue il nostro Master.

D’accordo, caro Osas, la pizza non sarà stata un granchè, ma per una delle rare volte abbiamo potuto mangiarla lontano dalla mensa di Polimeri Europa senza nessun'altro pensiero se non quello di rilassarci, chiacchierare, intessere relazioni con i saggi alumni in procinto di partire per il Congo o la Nigeria o, semplicemente, farci una bella serata in compagnia.

Nota tecnica conclusiva: ma ve lo siete visto Mr. Ranking #1 G.D. (la privacy è d'obbligo, ma ben capirete!) quanto era diverso dalla professionalità con cui segue le lezioni???