Ci sono persone che fanno la differenza, perchè di altre in giro così non ce n’è.
Qualcosa – ammettiamolo – l’avevo già scritto.
Oggi lo confermo: tutti-pazzi-per-Gianmy non è solo uno slogan, ma è ciò che ha reso unico il nostro anno di Medea (l’altra è Gennà-facce-sognà, e chi c’era.. lo sa).
Per questo, avere la fortuna di poter trascorrere un weekend ospitati nella sua dimora tra canali, contrattazioni al museo per far entrare gratis chi non dovrebbe (“Mattè, ma non eri tu il negoziatore?”) e episodi surreali ma memorabili, avere questa fortuna – dicevo - è un’esperienza che vale la pena di essere scritta anche qui: due giorni (e mezzo, abbondiamo) allegri, sinceri, generosi e genuini, perchè il carattere di una persona poi impregna anche il tempo che si vive con lei.
Ed è così che vi porto i saluti da terra veneziana del caro Gianmy: conquistatore di ragazze bionde russe con cui parla al telefono ogni giorno, vulcano di idee preziose sul posto di lavoro, genuinamente ambientalista anche da inquinatore, ma soprattutto un ragazzo dal cuore d’oro, incapace di vedersi offrire la cena perchè “non c’è da sentirsi in dovere di farlo, mica è casa mia questa!”.
Si imparano lezioni di vita anche tra il sole e le nuvole del Veneto. E di questo c’è da esserne fieri.
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