Buon Natale dai Medeani di ieri…
… e di oggi!
Blog (non) ufficiale sul Master Medea che vuole avvicinare coloro che stanno frequentando, hanno frequentato o vorrebbero frequentare la Scuola Mattei, raccontando, con un taglio informale, le attività e gli impegni che gli studenti vivono quotidianamente nelle aule dell'Eni.
"I looked out this morning and the sun was gone
Turned on some music to start my day
I lost myself in a familiar song
I closed my eyes and I slipped away "
Sulle note di “More than a feeling” trovo finalmente l’ispirazione (e soprattutto le parole) per condividere qualche impressione su questa grande opportunità chiamata Medea.
Perché ho aspettato tanto? Probabilmente avevo bisogno di tempo per organizzare le idee, per metabolizzare gli eventi e dare un nome alle emozioni che girano in testa. O forse non volevo che il primo commento fosse prematuro e in qualche modo condizionato dall’entusiasmo iniziale.
Scelgo così di scrivere in un momento particolare: nella sorta di limbo tra la fine della prima batteria di esami e l’ inizio della nuova sessione. (Con il Sole che ci ha abbandonato e la nebbia che... ehh... è quella di Milano...).
Penso all'ormai lontano 2 Settembre, al primo contatto, al primo aperitivo, al calcetto, alle cene, ai concerti e alla fine di tutto credo che la vera peculiarità di questo master siano le persone che vi partecipano, noi. Ognuno con la sua storia e la sua esperienza, tutti con una grande personalità e capaci di fare gruppo. A qualche mese dall' inizio del master la sensazione è che ognuno qui sia in qualche modo in grado di cambiarti la vita (ed è più che una sensazione).
Onorato di far parte di questo gruppo.
Quella di tenere il conto degli aperitivi post-medea potrebbe essere una buona idea. Già lo fa Beppe Severgnini nelle sue pizzate "Italians" in giro per il mondo (arrivate a 98), perchè non possiamo farlo noi nel nostro piccolo?
Propongo qualche regola:
Ieri il pretesto di fare l'aperitivo-post-medea numero IV era Ornella, di passaggio per una settimana densa di Formazione (si colga una punta di ironia).
Il ritrovo è fissato come sempre dopo l'orario di lavoro, ma - incredibilmente - si scopre che i medeani sono già immersi fino al collo nelle attività dei propri uffici al punto che alle 18.45, mezz'ora dopo l'appuntamento, sui 18 "convocati" se ne presentano solo 4 tra cui Stefania e Flavia, che di solito vincono facile il Trofeo "Dammi-almeno-1-ora-di-ritardo-e-ci-sono": grande stupore da parte degli altri presenti (io e Beppe).
In realtà, alla fine, i tavoli si riempiono, le caraffe si svuotano, le risate si accumulano, i medeani degli anni precedenti al nostro si imbucano (sono sempre i benvenuti!).
Alle ore 21 si aggiunge al gruppo anche Fabrizio, che per questo vince il premio di "lavoratore-del-mondo-dell'energia-più-asserragliato-negli-uffici" (gli auguriamo che quella di ieri sera sia stata solo una rarissima eccezione).
Fa una strana sensazione, non proprio piacevole, rilevare che l'unica assente era proprio colei che la scorsa settimana ha avuto il compito di rappresentare la nostra annata di Master nell'inaugurazione ufficiale del nuovo anno di Medea.
Rappresentare che cosa, questo noi non l'abbiamo ancora capito: SuperPippo che rappresenta il mondo dei supereroi vi sembra rappresentativo? Appunto.
La prima volta in cui ho avuto l'opportunità di incontrare studenti del Master Medea più vecchi di me è stata in occasione del primo incontro IAASM che all'inizio di ottobre dello scorso anno aveva coinvolto il prof. Andrea Beltratti (eravamo nel pieno della crisi finanziaria e si voleva capire il perchè).
Ricordo uno sparuto gruppetto di ragazzi tutti incravattati che ritornava sorridente a sedersi tra i banchi dell'Aula Mattei fingendosi ancora studenti. Bene, quest'anno è toccato a me e ai ragazzi del mio anno (confermo la soddisfazione di risedersi sulle sedie del secondo piano di ECU), sempre in occasione di un incontro IAASM.
In realtà, personalmente, la soddisfazione era duplice perchè il relatore era una persona conosciuta: Stefano Casertano, autore di un interessante libro di geopolitica ("Sfida all'ultimo barile" di cui si vede la copertina), MBA alla Columbia di NY, consulente e ricercatore universitario ma, soprattutto, in un recente passato è stato il mio primo capo.
Più che un resoconto dell'incontro, che ha coinvolto in videoconferenza anche un gruppo di Roma e di cui si possono scaricare i documenti della presentazione dal sito di Stefano Casertano (che ha dimostrato una competenza in materia davvero completa), volevo soffermarmi sull'effetto che mi ha fatto vedere una nuova annata del Master sugli stessi banchi su cui ho poggiato i miei appunti solo pochi mesi fa.
Nonostante i volti siano diversi, i medeani sono sempre riconoscibili: c'è chi - tra gli studenti internazionali - è seduto con una postura perfetta (forse insegnata nei primi anni di scuola, fin da piccoli), chi - tra gli studenti italiani - è stravaccato sul tavolo, chi fissa le slide e cerca di leggere tutto, chi scrive freneticamente su un block notes, chi aspetta impaziente il question time per porre la sua domanda e chi aspetta impaziente l'aperitivo che è stato organizzato per la serata.
Ma forse, in realtà, i medeani sono come gli studenti di tutto il mondo ed è solo il fatto di ritrovarmi nell'Aula Mattei che, ancora una volta, mi riporta a rivedere il mondo con gli occhi del Master Medea.
Ci sarebbero tanti modi per definire la due giorni di conferenze organizzata per gli ex studenti medeani a Venezia. Vorrei limitarmi a far emergere un quadro completo dal semplice racconto dei fatti.
Anzitutto, dato che il cuore dei due giorni erano le conferenze, partiamo da quelle.
Economia, petrolio ed energia erano i grandi temi che i relatori (professori bocconiani, dirigenti o “strizzacervelli”) hanno presentato di fronte agli oltre cento invitati agli incontri. Si parte dalla crisi, ovviamente, spiegata con un recentissimo studio di Andrea Beltratti che cerca di capire se ci sono degli elementi in comune tra le banche più colpite o tra quelle che meglio hanno resistito al collasso finanziario mondiale; ma anche quali debbano essere i pilastri su cui fondare la nuova crescita economica mondiale (prof. Ignazio Musu) e qual è stata la (magra) performance economica italiana durante gli ultimi mesi (Tito Boeri). Le speranze per una ripresa prendono la forma di diverse lettere dell’alfabeto: a W per il prof. Musu (una “ripresina” seguita da un nuovo crollo); a V per il prof. Andrea Beltratti (con il pieno recupero dell’economia mondiale a seguito della ritrovata salute dei mercati finanziari); a V, ma come quella che danno i professori nelle verifiche, con la seconda gamba molto allungata e quasi orizzontale, per le economie occidentali, mentre una drastica L per l’economia italiana, secondo il prof. Tito Boeri.
Poi si è parlato di petrolio e, data la composizione della platea, l’interesse ha coinvolto la maggioranza delle persone che si sono scatenate in un lungo applauso dopo l’intervento di uno dei relatori tradizionalmente più amati dagli studenti del Master: l’ingegnere Salvatore Carollo che, complice la presentazione del suo libro “C’era una volta il prezzo del petrolio” della collana IAASM, ha messo in campo tutta la sua abilità di relatore per raccontare secondo lui come si è giunti ai 150 dollari del luglio 2008 ed al successivo crollo. Si è parlato, come in un romanzo noir, di “suicidio” e “divorzio”, con gli attori del mercato petrolifero protagonisti di questa storia.
Infine, la terza conferenza - quella del venerdì – è stata una sorpresa davvero inaspettata: il relatore, Massimo Visigalli, è uno psichiatra e, attraverso un interessante test ha permesso di aiutare ciascuno dei presenti a individuare quali sono i propri punti di forza, le proprie difficoltà e la chiave del successo per lavorare in un team in azienda. Al termine della conferenza la domanda ricorrente era: “Ma tu, di che colore sei risultato?!”.
Ma in questo convegno veneziano c’è anche stato dell’altro: il “Gran Galà” del giovedì sera, in un lussuosissimo ristorante a due passi da Piazza San Marco, in cui si è potuta svolgere la gara a chi indossava il vestito più elegante, con alcuni degli studenti di quest’anno stupiti di loro stessi per la loro eleganza inconsueta, ma con la solita voglia di fare un po’ di casino e divertirsi; il post-serata trascorso in giro per Venezia (“Tanto lo so che ora andrete in giro a gozzovigliare”, prevedeva uno degli ospiti più illustri della cena avvicinatosi al mio tavolo per qualche istante) terminato ad un’imprecisata ora notturna; la splendida visita della città condotta da Lorenzo, medeano e veneziano doc, che ci ha raccontato i segreti della città con autentica passione.
Come ho detto all’inizio: niente definizioni su questi due giorni a Venezia, solo fatti. E i fatti credo che abbiano parlato chiaro: grazie IAASM!
Il nostro preside l’ha definita “Radio Medea” ed è un’espressione azzeccata: racchiude tutti i racconti, i gossip, le comunicazioni informali, le credenze e le verità che riguardano il Master. E da “Radio Medea” gli era giunta la notizia che questa settimana ci sarebbe stato un incontro tra gli studenti dell’indirizzo Energy Industry Economics (EIE) di quest’anno e dell’anno scorso: tutto vero, Radio Medea non mente mai!
L’appuntamento è ad un orario compatibile con gli impegni degli studenti e dei lavoratori: alla fine si scopre che gli studenti dopo le 18.30 non finiscono la loro giornata, mentre qualcuno dei lavoratori arriva un po’ in ritardo perchè è già immerso nel petrolio fino al collo.
La serata è piacevole e lo scambio di informazioni nei due sensi, dai “vecchi saggi” (EROI) alle “giovani reclute” e viceversa, è utile per entrambe le parti: si scopre il nuovo “Gennaro”, si confermano alcune voci su certe medeane provenienti dal freddo est, si cerca di tranquillizzare gli studenti per alcuni esami imminenti, si parla delle nazionalità rappresentate quest’anno, si ride degli stessi luoghi comuni e situazioni che ogni anno si ripetono, si parla di lavoro.
E una volta che il tempo libero a disposizione si è esaurito, mentre già preme il pensiero di prepararsi al primo impegnativo esame, i due gruppi si separano e l’incontro può dirsi concluso: con la promessa di rivedersi, di replicare l’esperienza con gli altri gruppi e di essere pronti per il prossimo “scontro-incontro”.
A tre mesi dalla fine del Medea 2008/09, sono già tre gli ex medeani che sono ripassati dall’Italia in un modo o nell’altro: chi per ottenere una promozione, chi per chiudere casa e riconsegnare le chiavi, chi per recuperare un paio di valigie che non ci stavano con il primo volo di ritorno!
E questa volta la serata organizzata ad hoc ha visto partecipazioni anche da Roma: segno del fatto che il ritorno di Basant in Italia è stato accolto con grande calore (il sottoscritto, nonostante colpito da una leggera influenza, s’è azzardato ad uscire e s’è meritato di passare la domenica a letto con la bronchite) e che c’era una grande voglia di ritrovarsi insieme.
Quello che abbiamo imparato in queste settimane è che il Medea riesce a creare un network di contatti/amicizie che trovano una grande utilità anche nella vita lavorativa di tutti i giorni: poter contare sull’esperienza di ragazzi ex medeani che lavorano in uffici diversi e complementari assicura una formazione a tutto tondo e permette di conoscere molti più ambienti e colleghi con benefici per tutti. Questo vale anche fuori dai confini italiani: due uffici, uno in Italia e l’altro in Egitto, in cui lavorano due ragazzi medeani, sono quotidianamente in contatto e poter contare sulla conoscenza reciproca crea sicuramente un grosso vantaggio!
E, nell’attesa di trovarsi fra qualche anno in qualche progetto congiunto tra i diversi uffici ognuno responsabile del proprio settore, per il momento ci consoliamo ad essere tutti ad uno stesso tavolo per mangiarci una pizza insieme e farci quattro risate!
In questa settimana, due eventi mettono una grossa e definitiva parola “fine” al nostro Medea, quello di Gennà-facce-sognà o tutti-pazzi-per-Giammy.
Il primo è che da martedì primo settembre una consistente infornata di ex studenti fa il suo ingresso nel mondo del lavoro più che raddoppiando il manipolo di 5 supereroi che ha trascorso l’estate o parte di essa in ufficio. Finalmente, direi!
La seconda è ancora più interessante: inizia un nuovo anno di Medea!
Chissà quali sono gli stati d’animo degli studenti italiani che hanno aspettato/temuto per tutta l’estate questa settimana: eccitazione (come nel mio caso l’anno scorso), curiosità, dubbi, tristezza per l’estate finita, impazienza per conoscere gente da tutto il mondo..
Insomma, oltre ad essere un’occasione per ripensare ai primi giorni di Medea vissuti solo un anno fa (periodo nel quale sono cambiato completamente), mi rende consapevole che fra qualche giorno farò parte del numeroso gruppo degli ex studenti del Medea, in particolare nella classe (destinata a cambiare) di “quelli dell’anno scorso”, detti anche “EROI” (Esami Raccontati in Ogni Istante) per la mole di consigli che di solito elargiscono nei periodi subito antecedenti agli esami..!
E allora, pronti a questo nuovo anno di atti (diversamente) EROICI!
Un grosso in bocca al lupo a tutti i neostudenti medeani!
Ai medeani, si sa, piace girare il mondo. Gli studenti di quest’anno, durante l’estate, hanno toccato tutti i continenti: per vacanza, dall’Argentina al Canada passando per la Russia, oppure per tornare a casa, in Nigeria o Indonesia. C’è anche chi, oltre a girare il mondo, è anche cittadino del mondo, con un’invidiabile tripla cittadinanza sparsa su tre continenti: Europa, America e Oceania.
E una persona così non poteva che essere, dopo Kassym, il successivo medeano a fare tappa in Italia e a guadagnarsi un aperitivo con chi sta condividendo la propria estate in ufficio (da lunedì a questo gruppo si è aggiunta Simona).
Quindi, come si dice in questi casi, bentornato Pierre! E, nella speranza di vederti prossimamente in Italia, questa volta da lavoratore, grazie – è proprio il caso di dirlo – per i magici momenti che ci hai fatto vivere durante quest’anno con i tuoi trucchi di magia che hanno illuminato le serate e conquistato tutti, professori e colleghi.
E ora, prova a fare comparire dal nulla l’intera classe, che già ci manca!
La squadra di neoassunti ex medeani si sta espandendo e i pranzi nel ristorante aziendale diventano sempre più simili a quelli che si facevano qualche mese fa tra studenti. Ecco, quindi, che lunedì ci siamo trovati in quattro a mensa per raccontarci le prime impressioni, tutte positive, sugli uffici in cui stiamo muovendo i primi passi.
Ad un certo punto, però, il volto del Gianlu si illumina e sventola la mano verso una persona alle mie spalle: mi volto giusto in tempo per vedere Kassym, un nostro collega medeano del Kazakhistan, che con il vassoio in mano sta cercando un posto a tavola. Lo stupore riempie gli occhi di tutti: ma cosa ci fa qui?!? La risposta da parte sua è: sono in riunione qui in Italia per diventare futuro capo del mondo.
Per celebrare l’evento si deve organizzare qualcosa, in tipico stile medeano. Quali alternative? Una sola: l’aperitivo!
E così, l’ultima serata della missione di Kassym in Italia è trascorsa tra bicchieroni di cocktails, patatine, risate e italiano accentato che ci racconta, con assoluta passione, il pomeriggio passato in centro a Milano a comprare un quadro della città per la suocera che festeggiava il compleanno, una telefonata alla moglie per ricordare che ha incontrato in ufficio “quello là, dai, che ha la mamma brava a preparare la torta salata!” e, tra una cosa e un’altra, così per minimizzare, ciò di cui si occuperà da ottobre, ponendolo, senza alcun dubbio, come il medeano di quest’anno con il lavoro più importante tra tutti!
E in attesa di vedere Muhaimen futuro Ministro del Petrolio iracheno in viaggio d’affari in Italia, auguriamo un grosso in bocca al lupo ai ragazzi medeani di tutto il mondo che, in mezzo ai loro pensieri espressi in mille lingue, provano anche loro nostalgia del Master.
Dateci un colpo quando passate di qua, un aperitivo vi starà aspettando.
Dopo tutto, l’avevo previsto che mi sarei ritrovato in questa situazione: in queste settimane di rapide e rapidamente imprevisti cambiamenti di status – da studente a impiegato – accade che si cerchi, con le unghie, di non abbandonare ciò che il vento del tempo ci spinge a lasciare alla corrente. Sto parlando del Medea, ovviamente.
Ecco perchè oggi, quando il tecnico mi ha consegnato le chiavi di accesso al mio mondo informatico aziendale, la seconda cosa che ho fatto è stata quella di organizzare il mio account di posta in maniera perfettamente gerarchica per poter interagire al meglio con le mie colleghe ed il mio capo.
La prima cosa che ho fatto, invece, è stata di ricercare nella rubrica aziendale e nel communicator i contatti degli studenti medeani internazionali che già lavoravano nella società prima di iniziare il Master: è stata un’estrazione di lotteria vinta in partenza, li ho trovati tutti.
Angola, Egitto, Kazakistan, Nigeria, Tunisia: un piccolo pezzo del Master, ma subito alla mia portata di mano, come quando si ha una sete tremenda e c’è un bicchiere di acqua gelida pieno a metà. Poco, ma ce lo facciamo bastare.
Ed ecco che Basant e Soumaya in tempo reale, e Francisco ed Hadi in differita, mi hanno dato il loro caloroso benvenuto nella società grazie alla quale abbiamo avuto la fortuna di conoscerci. Ed è stato davvero un gran bel benvenuto, come averli ancora di fianco sui banchi di scuola.
Non da compagni, questa volta, ma da colleghi-amici.
Qualcuno me l’ha chiesto, qualcuno lo cercava l’anno scorso, qualcun’altro, in fondo, ci sperava:
dato che questo blog ha avuto un grande successo come contenitore di FAQs per i candidati al Medea 2010, vi propongo di usare questo post come aggregatore degli studenti che sono stati selezionati per il Master 2010 (su non fate finta di niente, lo so che gli esiti sono già stati inviati: i miei due amici candidati per il prossimo anno hanno entrambi ricevuto esito positivo, sembra che qualcuno dei miei suggerimenti sia servito!).
Cosa potete fare tra i commenti, è semplice:
Chi volesse, può anche chiedermi il permesso per usare questo blog per fare dei post inerenti le Enormi Moleste Osservazioni (E.M.O., ma non in quel senso!) da condividere con gli altri futuri studenti 2010.
Tutto questo per risolvere le dispute dovute alle regole di privacy che, per ovvi motivi, la Scuola Mattei è tenuta a rispettare.
Un proposta di formato da usare nei commenti, inserire: nome, e-mail, città di provenienza, se cercate un alloggio a Milano oppure a San Donato, eventualmente (ma a vostro rischio e pericolo) un numero di cell per contattarvi, magari potreste indicare anche il giorno del colloquio, così magari vi ricordate di chi c’era insieme a voi quel giorno!
Qualsiasi feedback sarà ben accolto, spero di esservi stato utile!
Ringrazio Salvo per l’ispirazione del titolo di questo post, hai visto che l’ho scritto?? :)
Ecco, il Medea 2008/09 è giunto alla sua conclusione.
L’immagine che ho in mente per illustrare i ricordi di questi 10 mesi straordinari è quella di due mani che reggono una montagnetta di sabbia, magari quella sabbia che i cercatori della California alla fine dell’800 setacciavano alla ricerca dell’oro, che lentamente scorre tra le dita e scappa via. Le mani stringono, cercano di non lasciare spazi attraverso cui la sabbia potrà andarsene, ma, prima o poi, in quelle mani rimarranno solo pochi granelli, forse d’oro.
Ecco, questi sono i ricordi del Medea e in questo momento le mie mani ne contengono una gran bella montagna, dentro cui sicuramente si trovano delle piccole o grandi pepite d’oro.
Inutile fare un elenco dei ricordi e delle avventure vissute insieme, tanto quelle saranno l’argomento ricorrente nei pranzi tra ex medeani diventati colleghi che si faranno alla Mensa dell’Eni (da metà luglio si è già fissato un appuntamento settimanale: ogni venerdì intorno alle 13, mensa E&P: iniziano le danze il sottoscritto e Andrea S., destinati a trascorrere una lunga estate insieme, Gianlu e Stefania L. vi aspettiamo!); oppure del capodanno 2010 che contiamo di trascorrere in Egitto, sul Mar Rosso (le iscrizioni si iniziano a raccogliere già adesso, tenete da parte le prime ore di ferie che guadagnerete!).
Quello che conta, in queste ore dal sapore strano, è che dopo 10 mesi di Medea si è diventati un’altra persona (e su questo confermo quello che affermava con certezza il nostro Preside il 3 settembre 2008, una vita fa), si conoscono ragazzi di tutto il mondo, si sono imparate mille cose, si è fatta un’esperienza di vita a tutto tondo, si è cresciuti.
Grazie di cuore, quindi, a tutti: medeani, prof. Di Giulio, prof.ssa Migliavacca, prof. Pizzurno, la segreteria, Mr SteadyState (eddai che sapete tutti chi è!), e tutti gli altri (stavo compilando l’elenco ma il rischio era di lasciare da parte qualcuno).
Cosa vorrebbe diventare ora questo blog?
Bè, di cose da raccontare ce ne sono ancora, molte avventure non sono ancora state scritte e forse raccontate a freddo possono aiutare a raccontare con un po’ di ludicidà altri pezzi del Medea 2008/09. Per questo vorrei che gli altri studenti si facciano avanti e dedichino 10 minuti del loro tempo per scrivere qualche riga da pubblicare prima o poi su questo spazio.
E poi la mia idea iniziale era, finito il Master, quella di passare la palla ai nuovi studenti: il titolo del blog è modificabile ed esiste un’identità di amministratore che ho creato apposta per poter essere girata a chi vorrà, l’anno prossimo, continuare questo diario di bordo che ha riscosso un bel successo, proprio con alcuni dei ragazzi che l’anno prossimo prenderanno il nostro posto.
Quindi, ci si rilegge a breve..!
Buone vacanze a chi può, buon viaggio a chi deve e buon Medea a chi sarà!
Forse sarà stato perchè il Master è agli sgoccioli e ce ne stiamo accorgendo,
perchè ci sentivamo i padroni del mondo,
perchè sui banchi della seria Aula Mattei si stendevano tovaglie colorate e cibi (colorati anch’essi) che se avessero volato dal loro luogo di origine avrebbero accumulato più miglia di un frequent flyer,
perchè i nostri amici nigeriani erano arrivati orgogliosi delle loro provenienza,
perchè ciascuno era orgoglioso della propria provenienza,
perchè Pierre, Flavia e Stefania sono rispettivamente Mister e Miss Master Medea 2009,
perchè c’era aria di allegria, divertimento e spensieratezza,
perchè, forse, questo è il Master più bello del mondo, yeah!
Nell’attesa che gli altri medeani pubblichino le foto della cena etnica che si è svolta la scorsa settimana (e di cose ce ne sarebbero davvero molte da dire!), ieri – giornata festiva ma non per il Master – abbiamo trascorso un ottima mattinata nella villa ottocentesca di Joy anzi, in realtà è solo un appartamento, ma che appartamento! A parte cercare di orientarci nei dettagli tecnici del nostro project work in collaborazione con la divisione E&P della società, il cuore del meeting di lavoro è stato lo splendido pranzo con cibo nigeriano che la padrona di casa ha voluto riservarci.
Dato che la nostra esperienza a contatto con il cibo nigeriano, avvenuta durante la cena etnica, si era risolta con una trasformazione collettiva in draghi sputafuoco – da quanto era piccante il riso - questa volta la scelta è stata di preparare tutto senza peperoncino, riservando poi ai più temerari di provare a condire i piatti con qualche pizzico del pericoloso peperoncino nigeriano, contenuto in una capsula di titanio antiossidante con apertura a combinazione (scherzo!). Le portate erano, a dir poco, deliziose: risotto al pomodoro, riso con verdure, carne molto saporita (davvero ottima!) e banane cucinate-non-so-come-ma-buone!
Vince il premio di impavido: il buon Peter, che senza paura ha rovesciato grandi manciate di peperoncino sulla carne fino a trasformarla in una montagna rosso intenso di puro fuoco :D
La giornata di ieri aveva un vago sapore liceale: quelle gite spensierate che si fanno con la mente leggera soprattutto quando la guida di turno ci sta spiegando qualcosa in quel momento.
In ordine sparso, qualcuno di questi mille pensieri:
Al di là di questi pensieri più o meno scemi, la bellezza del trip field di ieri è stata quella di poter essere un fiero medeano al di fuori dell’Aula Mattei (o Leontiev, o Luce, o Sylos Labini, insomma.. non a San Donato!), e poter trascorrere con quasi tutti i compagni una bella giornata di sole circondati da uno splendido paesaggio che ha appassionato tutti.
Aprile, oltre alla pioggia insistente, terminata con l’arrivo di maggio, ha portato un paio di belle visite agli impianti dell’Eni: l’opportunità per un futuro impiegato di una società petrolifera di poter visitare ciò che permette alla società di sopravvivere grazie agli utili che essi producono è un’ottima opportunità, non trovate?
Ecco quindi che, in diversi gruppi, abbiamo visitato l’impianto di perforazione a Trecate, provincia di Novara, dove si cerca di spremere ciò che rimane di un giacimento quasi esaurito a 6000 metri di profondità.
Qui una bella foto con Daniel proprio accanto al cartello che ammonisce tutti quanti a fare attenzione! Alle sue spalle, una torre di perforazione Saipem.
Qualche giorno fa, invece, visita al famoso rigassificatore di Panigallia, La Spezia, che permette all’Italia di approvigionarsi di Gas Naturale Liquido (GNL) evitando di essere collegata ad un tubo ai soliti “cari” paesi produttori (Russia, Algeria, Libia, Norvegia), anche se poi si è scoperto che i paesi da cui si importa il GNL sono quasi gli stessi (Nord Africa in testa a tutti e qualche raro carico dal Qatar).
Ecco un gruppo di studenti dell’MTA condotti dal prof. Novelli, che ormai, anche se in pensione, non si stanca mai di condividere la sua incredibile esperienza in Eni con le nuove leve del Master.
Master quasi finito, gite finite??
Neanche per sogno: ci aspetta ancora un’uscita “geologica” sul lago d’Iseo per imparare ad interpretare e riconoscere i bacini sedimentari!
Sarà che questo blog è in cima alle ricerche di google quando si digita “Master Medea”, sarà che del Master ne parlo spesso e volentieri in rete, ma da un po’ di tempo sono bombardato di mail, messaggi Facebook e MSN su mille domande su come entrare nel Master per l’anno prossimo.
Questo post vuole riassumere le principali domande proposte e qualche breve risposta. Ovviamente la mia è una risposta che si adatta alla mia esperienza e a quello che ho percepito io della fase di selezione: sono solo impressioni “verosimili” e di certo il processo di selezione non è uguale per tutti. Invito gli altri medeani a scrivere tra i commenti eventuali aggiunte alle mie risposte.
Com'è il livello delle selezioni: i colloqui sono difficili? i test (matematica, inglese, statistica ed economia) sono impegnativi?
Le selezioni sono molto complete e, secondo me, esaurienti: l’Eni analizza il candidato in tutti i suoi aspetti, usando sia gli psicologi della Ricerca del Personale sia lo staff della Scuola. A monte di questi colloqui ci sono però 4 prove scritte (per inglese c’è anche un breve colloquio orale) a risposta multipla (scritte in inglese tranne che economia) che secondo il mio personalissimo giudizio sono:
Quando sei stato contattato la prima volta e quanto è durato il processo di selezione?
Seguendo le mail che mi sono arrivate l’anno scorso: io avevo mandato la mia application intorno al 10 gennaio 2008, mi hanno chiamato il 6 maggio 2008 per il primo colloquio del 20 maggio. I colloqui iniziano a maggio, non prima. Il processo di selezione è stato: 20 maggio primo colloquio, 28 maggio secondo colloquio, 13 luglio conferma dell'avvenuta selezione.
Ma se vengo selezionato devo pagare 25.000 euro di iscrizione? Se non vengo selezionato posso entrare lo stesso pagando 25.000 euro di iscrizione?
Questa domanda (e le sue varianti) è molto frequente e credo ci sia un po’ di confusione dovuta anche al bando non chiarissimo. Le cose sono semplici: se vieni selezionato nel Master entri senza pagare (anzi, hai una borsa di studio mensile), se non entri nel Master non puoi entrare in nessun’altro modo. Il valore del Master è indicato per chi non rispetta il vincolo di assunzione imposto dall’Eni e si paga una penale di 25.000 euro se non si accetta una assunzione della società.
Come ti stai trovando al Master? Professori, compagni, ambiente?
Bè questo è un giudizio molto personale pertanto non vorrei essere preso ad esempio perchè temo di non rappresentare un campione rappresentativo (ehehe!). L’esperienza del Medea è davvero notevole: si conoscono ragazzi di tutto il mondo, si vive quotidianamente a contatto con i migliori studenti italiani, in un ambiente intellettualmente attivo e divertente. Sia chiaro: non siamo in un posto di secchioni sfigati, ma siamo gente normale e interessata con passione al mondo dell’economia e del petrolio (ci trovi molto spesso allo stadio o a fare aperitivi in giro a Milano). Per quanto riguarda i professori posso riportare un po’ di voci: il mio corso (Energy Industry Economics) è secondo me eccellente per quanto riguarda i docenti (alcuni di essi sono, a mio avviso, i miei migliori docenti di sempre); ho sentito qualche lamentela per le competenze dei docenti in lingua inglese nel corso Managing Tecnical Assets.
Le selezioni sono libere o ci vuole qualche spinta?
Anche io temevo entrassero solo i raccomandati, ma posso garantire ora che conosco tutti i ragazzi che, almeno per la selezione degli italiani affidati allo staff della scuola, il criterio di selezione è rigorosamente meritocratico.
Qualche dritta, trucco del mestiere?
Nella fase di selezione sono, a mio avviso, importanti avere fatto esperienze all’estero (anche se, ripeto, la conoscenza perfetta della lingua inglese non è richiesta ) e aver fatto una tesi inerente il mondo dell’energia. Qualche esempio: analisi dal punto di vista ingegneristico delle centrali elettriche, energia solari, nuove tecnologie dei motori per le auto; per gli economisti: mercato del GNL, del petrolio, il tema del monopolio naturale, shock petroliferi ecc ecc.. Importante è il colloquio con lo staff della scuola: cercheranno di capire se sei davvero appassionato e realmente interessato al mondo Eni e più in generale al mondo dell’energia. Ovviamente costituisce un vantaggio avere un po’ di cultura generale sul petrolio e sull’Eni.
Le principali domande sono queste, per quanto riguarda l’assunzione dopo il Master è una cosa che non sappiamo neanche noi, pertanto non saprei rispondere in modo assoluto!
In bocca al lupo!
Tanti sono, secondo l’autorevole stima del dott. Meomartini (Presidente di Snam Rete Gas), i lavoratori skilled richiesti dal settore petrolifero nei prossimi anni e ancora da formare: geologi, ingegneri energetici, di giacimento, ambientali, chimici, economisti energetici, ecc ecc..
Di questa ennesima, interessantissima conferenza organizzata dal Medea, mi hanno colpito, oltre a questo numero, anche le sfide enormi in campo energetico che noi, i lavoratori delle imprese petrolifere di domani, saremo chiamati a sostenere. Si profilano anni di radicale cambiamento per l’industria e dovremo farci trovare pronti.
E, dato il futuro che si potrebbe presentare, per chi stesse cercando quale settore ha ampie prospettive di assunzione nel futuro, sa a quale Master guardare con interesse ;)
Ingredients to play a wonderful Petropoli evening:
- 5 guys from 5 different countries (and 3 religious)
- the Petropoli game
- a coalition between Egypt and Algeria (a brand new OPEC cartel)
- a commercial war among Pakistan and Algeria
- comunism spreading all over the exporting countries thanks to indian oil tankers
- a bit of luck to win the game and bring back to Italy some Petrodollars
Il cartellino parla chiaro: ieri molti di noi studenti del Medea hanno occupato un paio di tavoli del Gioia 69, locale milanese molto chic, per rilassarsi e festeggiare insieme “ufficialmente” (cioè, con una festa) il trimestre! Una curiosa ed imprevista sorpresa ha fatto contenti i maschietti del master (la sorpresa non ve la voglio mica svelare, altrimenti come facciamo a pavoneggiarci con chi non c’era?).
In parte la festa era iniziata la settimana prima con la due giorni sulla neve (da qualcuno – Fabio – definito un corso medeano in “Tecnica di Snowboard e Sci - Livello Base e Avanzato”) a Madesimo: anche lì tutto è servito per rigenerarsi dalle fatiche dello studio sostituendole con la fatica fisica dello sci! Peccato per il brutto tempo, ma il morale non ne ha risentito affatto! Davvero azzeccata la festa serale a sorpresa all’albergo per il nostro buon Gianmy!
Viva le feste saluto al trimestre!
Vincono il premio di “tirapacchi del mese”: i ragazzi del Master dell’anno scorso che a tre ore dall’inizio della serata hanno deciso di bigiare la serata che loro stessi avevano organizzato e prenotato!Quando questo blog era nato, il Medea era intorno alla sua metà ed ora già si inizia ad intravedere la fine di questa avventura: il tempo va proprio veloce tra San Donato e il resto del mondo!
Finalmente l'intensa fase degli esami è alle spalle e ci si può concentrare a rispolverare gli assai più leggeri aspetti della vita medeana extrascolastica: qualche giorno in montagna a riposarsi e una bella festa serale per mettere fine alle fatiche dello studio!
Nel frattempo, tuttavia, si ricomincia: nuovi corsi, nuovi (e vecchi) professori, di nuovo classi separate e un po' di sano campalinismo tra i diversi indirizzi con
EIE nel ruolo di chiaro gruppo elite trascinatore (ehehehee!)
BAE con le sue ricchezze multiculturali ma con un forte gruppo di amici italiani nel suo centro
MTA italia tra trucchi di magia e ostilità piccole o grandi nei confronti dell'economia
MTA english ormai preso di mira dai ragazzi italiani per cercare di guadagnarsi una vacanza esotica nei prossimi mesi (io già ho vinto, ora aspetto anche gli altri :D)
e a tutti un coraggioso incitamento a rimboccarsi le maniche per quest'ultima intensa avventura!
Ringrazio Ornella per aver colto oggi a mensa la netta superiorità del gruppo EIE!
Sventoli in alto la bandiera di ECU (Eni Corporate University), spinta da un gelido vento altoatesino che la scuote, sventoli a San Martino di Castrozza dove l’ENI ha colonizzato tutti gli alberghi per poter organizzare la settimana bianca di gare sciistiche tra le diverse società del gruppo, e dove Snam Rete Gas s’è riservata il migliore albergo di tutti, con tutte le amenità possibili (un’immaginaria scena: “datemi il migliore albergo di tutti oppure vi chiudo le forniture di gas per tutto l’inverno",che volete che abbiano risposto?).
Sventoli per ECU perchè anche se minuscoli e poco internazionali rispetto alle altre società, la rappresentanza della società di ENI che si occupa di formazione e selezione del personale (oltre che della gestione della Scuola Mattei) c’era e s’è fatta sentire.
Non parlo certo della mia mediocre performance nel gigante di giovedì (guardate la soddisfazione di aver tagliato il traguardo con ancora gli sci ai piedi!), 32esimo su 56 ragazzi della mia età, ma dell’impresa del nostro Haavard che s’è portato a casa una grande vittoria nello sci di fondo (dopo tutto l’aveva detto: quando Monica – la nostra gentile organizzatrice e prima tifosa – aveva avvertito che l’avrebbe iscritto alla gara di fondo solo se avesse vinto, la risposta è stata lapidaria: “io vinco”).
E sventoli per ringraziare la società della splendida occasione che ha dato a me e agli 6 ragazzi medeani di poter trascorrere due giorni spensierati (prima degli esami), tra splendide montagne invidiate da tutto il mondo e su piste di neve splendida.
Arriva un momento in cui le riconosci in fretta. Le distingui, anche se non le capirai mai.
Magari imparerai qualche parola, ti insegneranno come si scrive il tuo nome nel loro strano e, per te, bizzarro alfabeto, e forse rimarrà un foglietto di carta in mezzo a qualche pagina delle dispense di un corso.
Ma quando ci sei in mezzo, i diversi suoni dei ragazzi medeani ti sembrano quasi musicali. Una sinfonia suonata da migliaia di chilometri di distanza, certo un po’ fuori tempo, ma pur sempre melodica e ricca di sfumature.
Ed ecco che dal silenzio del corridoio spuntano le parole aspirate, aspre e secche dei ragazzi arabi, distanti chilometri e tradizioni l’uno dall’altro ma uniti dalla stessa lingua che, a volte (mi è stato rivelato), non è sempre così uguale per tutti.
E poi c’è il russo, che alle orecchie italiane a volte sembra sia una lunga cantilena fatta di lettere pronunciate senza pausa, come se fosse un’unica, grossa parola.
Ed ecco i ragazzi nigeriani che parleranno inglese, forse sì (non proprio tutti-tutti!), ma che quando sono soli si trasformano e le loro parole diventano così poco british e così molto african: diversa la cantilena e lo slang, impegnativo cercare di acchiappare qualche termine conosciuto nel calderone delle loro colorate espressioni.
Bè certo, c’è anche l’inglese: quello fluente di molti ragazzi stranieri che rispetto a noi vivono su un altro pianeta, quello stentato e fortemente italianizzato di qualche ragazzo che, però, “si lancia”, quello pesantemente accentato di S., quello con la cadenza bresciana di F., quello incomprensibile di qualcun’altro.
Ed infine, in minoranza, c’è l’italiano, anch’esso variopinto e multiculturale, accenti di quasi tutta Italia che si scambiano tra loro espressioni dialettali (provate ad insegnare ad una ragazza russa che “beccarsi” un venerdì sera a Milano vuol dire “pizzicarsi” a Napoli), mischiati agli accenti dei ragazzi di tutto il mondo che, con grande successo, sono diventati padroni di una lingua così impegnativa per chi vive lontano dai nostri confini.
Le mille lingue del Master sono proprio come il petrolio: incredibilmente diverse e colorate.
.. e con una formazione che neanche the special one poteva immaginarsi, questa settimana sono iniziati gli esami della seconda fase!
Si è iniziato con corporate finance e nelle prossime tre settimane si succederanno altri 4 esami (+1 lavoro di gruppo) a ritmo ravvicinato! Nonostante sia l'n-esimo esame (con n>50) per tutti i medeani, non sono mancati i soliti episodi di agitazione pre-prova: chi ha ripassato tutta la notte e pure la mattina in macchina in coda in tangenziale (J.), chi ha saltato i preziosissimi allenamenti per poter rivedere le ultime (meno preziose) slides (F.), chi ha cercato in tutti i modi di non fare tutto questo (S. e M.), chi s'è svegliato tardi ed è entrato in aula in ritardo e per i primi 5 minuti ha fissato il soffitto perchè il cervello doveva ancora carburare (T.), chi più e chi meno indenne ha varcato il nuovo ciclo di esami medeani! A tutti un grosso in bocca al lupo!
grazie a Fabio B. per l'ispirazione di questo post.
Una splendida collezione di foto con una gran colonna sonora (seguite il testo, c’è da divertirsi, vero Fabrizio??): complimenti a Sasha per l’idea e la realizzazione, c’è già qualcuno dei medeani che ha versato lacrime per la nostalgia!
Non c’è niente da aggiungere, davvero: è stata una bella serata.
Riempire coi colori del Medea una pizzeria a metà strada tra il Castello Sforzesco e il Duomo, come dice un famoso spot di un’impresa che ora con la crisi economica non se la ride molto, non ha prezzo.
E ce l’abbiamo fatta a ritrovarci in molti, insieme a una ventina di studenti degli scorsi due anni, richiamati sotto lo stesso tetto da uno dei docenti che più ha saputo unirci in un unico gruppo nell’Aula Mattei della Scuola; prof. (anzi, niente prof!) Fabrizio Jacobellis.
Ecco allora che la pizzeria si è colmata dei rumori, delle lingue e delle diverse forme degli occhi del Medea, riversando lontano da San Donato l’allegria e l’unicità che contraddistingue il nostro Master.
D’accordo, caro Osas, la pizza non sarà stata un granchè, ma per una delle rare volte abbiamo potuto mangiarla lontano dalla mensa di Polimeri Europa senza nessun'altro pensiero se non quello di rilassarci, chiacchierare, intessere relazioni con i saggi alumni in procinto di partire per il Congo o la Nigeria o, semplicemente, farci una bella serata in compagnia.
Nota tecnica conclusiva: ma ve lo siete visto Mr. Ranking #1 G.D. (la privacy è d'obbligo, ma ben capirete!) quanto era diverso dalla professionalità con cui segue le lezioni???